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ONLUS
La Voce il periodico dell’Associazione
La Voce Una storia che prosegue anche oggi
L’Associazione “Ordine e lavoro”, approvava nel settembre 1920, la prima pubblicazione di un giornale quindicinale, volto a divulgare le ragioni che avevano indotto l’Associazione alla lotta contro la vendita dell’orfanotrofio e al provvedimento che voleva dimettere dall’Istituto, i ragazzi che avevano compiuto il 12° anno di età. Questo periodico venne denominato L’Orfano e la sua compilazione venne affidata agli stessi soci che ne facevano parte. Attorno a L’Orfano si unì anche la “Concordia e Previdenza” delle Ex Stelline. L’Orfano si batté anche per cause che esulavano il sodalizio e per quelle importanti come l’obbligatorietà dell’assistenza agli orfani e quella per ottenere il riconoscimento giuridico dell’Associazione, riconoscimento che ottenuto, aprì alla possibilità di ottenere che un rappresentante sedesse al tavolo del Consiglio di Amministrazione degli orfanotrofi, che avvenne nel 1946. Il 7 novembre del 1945, L’Orfano cambiò la testata e divenne “La voce dei Martinitt” periodico ufficiale di informazione della Società di Mutuo Soccorso “Ordine e Lavoro” redatto da un certo numero di soci che si prodigano volontariamente con articoli di carattere vario. Nel 1957 cambia ancora la testata e assume la veste de “La Voce degli ex Martinitt”. Una fra le notizie più rilevanti, fu la partecipazione dell’Associazione ai funerali del Maestro Arturo Toscanini, un “piccolo” uomo, forse l’ultimo del nostro grande Risorgimento, la cui intransigenza morale, l’onestà e semplicità di vita, la fedeltà religiosa all’arte, hanno rappresentato per più generazioni di italiani, un sicuro riferimento, una strada aperta nel doloroso cammino della nostra recente storia. Con l’uscita del maggio 2016, “la voce degli Ex Martinitt” diventa “La voce degli ex Martinitt e ex Stelline”. Oggi come allora fornisce ai soci ed amici, notizie e fatti di casa nostra.
Nel leggere le varie edizioni, scorrono veloci gli anni e come da un album di fotografie vediamo la nostra vita passata, con gli eventi storici ed i traguardi raggiunti: la disoccupazione degli anni venti, la dichiarazione di guerra del 1940, la lotta per la liberazione avvenuta nel 1945, gli anni 60 del boom economico ed il movimento studen- tesco, l’uomo sulla luna, la rivoluzione tecno- logica con i suoi fax, computers, cellulari e internet. Nel nostro passato, esistono anche storie vere di vita vissuta, di feste e manifestazioni, di matrimoni e nascite di figli e nipoti, di riconoscimenti a soci ed amici meritevoli, affermazioni nel mondo del lavoro e del volontariato. La trasformazione degli orfanotrofi e le nuove pedagogie hanno provocato un cambiamento radicale nell’assistenza ai minori; scorrendo le vecchie pagine, si scopre la diversità di assistenza all’allora orfano rispetto all’attuale bambino ospite dell’Istituto (comunità). Nonostante la diversità dei due mondi, l’Associazione funge da collegamento per gli allievi e gli ex allievi. La Voce degli ex Martinitt e ex Stelline è l‘anima della nostra associazione.
La storia del giornale
Le comunicazioni del Presidente Un caro saluto a tutti: soci, amici, sostenitori dell’Associazione e ai lettori del nostro giornale. Al rientro dal periodo estivo siamo pronti a riprendere i nostri impegni quotidiani con più energia ed entusiasmo. Durante la mia vacanza ho esaminato la situazione della nostra bella Associazione, che vanta 141 anni di storia per gli ex Martinitt e 132 per le ex Stelline e che dal febbraio 2015 sono unite in Onlus. (Ho percorso i miei 63 anni di appartenenza e tra poco i 40 anni di presidente). Gli iscritti sono molti, circa mille, più Soci Amici che Ex Allievi degli Istituti. Tra gli ex Allievi molti superano i 75 anni, tra i Soci Amici pochi sono collaboratori. (Leggi l’articolo completo sul giornale in distribuzione in questi giorni) Gita a Grazano Visconti Il 7 giugno 2025 con ritrovo fissato alle 9.30 in Via Pitteri, l’Associazione ex Martinitt e ex Stelline, ha organizzato una gita con trasporto in pullman offerto dall’Associazione presso la località di Grazzano Visconti. Alla gita, oltre agli amici di sempre, erano presenti anche alcuni ragazzi delle comunità di accoglienza di Milano, accompagnati dai loro educatori. La loro presenza, ha reso l’esperienza ancora più significativa e divertente perché hanno contribuito alla giornata con la loro simpatia. Arrivati a Grazzano Visconti, siamo stati subito accolti dall’atmosfera magica del borgo medievale. Le sue vie strette e ciottolate, le botteghe artigiane e il castello, ci hanno fatto fare un salto indietro nel tempo. Abbiamo passeggiato tra le bancarelle, assaggiato qualche dolcetto locale e scattato tante foto ricordo. (Leggi l’articolo completo sul giornale in distribuzione in questi giorni)
La Voce Una storia che prosegue anche oggi
In questo numero
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Anno 150 - Edizione del 2025 n° 03
In questo numero • Parlando di «Mario Vezzoni e Alberto Valzelli» documenti storici dei Martinitt. • Speciale «botulismo», cos’è e come prevenire le cause. • Inserto “Arte Bagutta” non solo eventi culturali, presentazione libri e poesie. • La gita a Grazzano Visconti e ricordi dalla Germania. • Lo sapevi? “Medicina in pillole” oggi parliamo col Dott. Filippo Bianchi.
Due Martinitt vincitori di 6 medaglie olimpiche Un giorno mi arrivò una e-mail inviata da Giancarlo Balconi (ex Martinin) con allegato un trafiletto preso dalla rubrica “leggendo qua e là” della settimana enigmistica e una sua domanda: Lo sapevi? Rimasi meravigliato perché, tramite il Museo Martinitt e Stelline conoscevo già un campione olimpionico nella ginnastica a squadre: si chiamava Angelo Zorzi, vincitore di due medaglie d’oro olimpiche nel 1912 a Stoccolma (Svezia) e nel 1920 ad Anversa (Belgio), mentre quello riportato si chiamava Giorgio Zampori. Incuriosito, feci subito ricerche in internet e scoprii che
realmente vi era un altro Martinin vincitore di ben 4 medaglie d’oro olimpiche: nel 1912 a Stoccolma (Svezia), due nel 1920 ad Anversa (Belgio) e nel 1924 a Parigi (Francia) dove ottenne anche un bronzo nelle parallele. Al Museo, insieme a Francesco Ceriani, consultai subito il fascicolo di Giorgio Zampori ma purtroppo all’interno non vi era nessun cenno sul suo passato da ginnasta. (Leggi l’articolo completo sul giornale in distribuzione in questi giorni)
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